Descrizione
E’ qui esposta una valida testimonianza della Scuola Fabrianese del Tre e del Quattrocento. A cominciare dai due grandi pannelli su tavola di Allegretto Nuzi (c. 1320 – 1373), laterali di un grande trittico proveniente dalla abbazia di Santa Maria d’Appennino. Lo scomparto centrale, raffigurante la Madonna col Bambino, è stato individuato nella Galleria Nazionale delle Marche in Urbino. Nei due laterali sono raffigurati a sinistra S. Giovanni Battista e S. Venanzio, a destra S. Antonio abate e S. Giovanni Evangelista.
Uno dei capolavori della scultura marchigiana di fine Trecento è il S. Giacomo Apostolo, raro esemplare che si inserisce nel catalogo di Fra Giovanni di Bartolomeo (notizie dal 1364 al 1396), monaco scultore attivo nel convento fabrianese di Santa Caterina, conosciuto anche come il Maestro dei Magi di Fabriano.
A scuola umbra del XV secolo, forse folignate, parrebbe appartenere l’autore della caratterizzata tavoletta con S. Veronica.
Al cosiddetto Maestro di Staffolo spetta una serie di affreschi staccati già nella chiesa di Sant’Onofrio (Deposizione dalla Croce e I Santi Giovanni da Capistrano, Bernardino da Siena e Sebastiano) e in Palazzo Baravelli. Il legame formale dell’ignoto autore con Gentile da Fabriano trapela soprattutto dall’elegante Madonna in trono col Bambino (Madonna di Loreto). Da Palazzo Baravelli proviene anche l’affresco con Quattro santi datato 1457, lavoro giovanile di Antonio da Fabriano.